Benvenuto Nicola.
Grazie, benvenuti anche a voi.
Che lavoro facevano i tuoi?
Mio papà era nel campo dell’edilizia, mia mamma era casalinga.
Che rapporto hai avuto con gli studi?
Sempre avuto un buon rapporto però ho sempre fatto scuola-lavoro. Dai 12-13 anni andavo a scuola e il pomeriggio andavo da mio zio che vendeva mattonelle e l’ho fatto fino al diploma.
Quali sono i ricordi di questi momenti trascorsi con tuo zio?
è stato molto importante perché associavo scuola-lavoro, che è importantissimo nella vita. Non ci si deve occupare solo degli studi, ma bisogna inserirsi nel mondo del lavoro, che è la cosa più importante. Finito la giornata scolastica, dalle 16 fino alle 21 rimanevo nell’attività commerciale di mio zio: rapporti con i clienti e attività manuale, come scaricare le pedane delle mattonelle con il muletto. Vivevo il lavoro a 360 gradi, dal lunedì alla domenica, impegnandomi sempre perchè mi è sempre piaciuto. Di quei momenti ricordo che lì c’erano vari addetti ed era bello perché era una squadra e tutti affrontavano il lavoro in modo diverso e la giornata di lavoro non pesava. L’importante è pensare al lavoro come passione, non come fatica solo per portare i soldi a casa e condividere gli obiettivi dell’azienda.
Che lavoro sognavi di fare da grande?
Con mio papà nell’edilizia e mio zio nel commercio delle mattonelle e del materiale edile, mi piaceva l’idea di rimanere nel campo ma poi ci fu un’occasione con un’azienda industriale di lavanderie e quindi entrai in questo campo subito dopo il diploma.
Questo percorso lavorativo mi piacque perché fui affascinato da quest’azienda enorme e da tutte queste automazioni.
Entri in questa azienda come neodiplomato, poi ne diventi il responsabile e il direttore della qualità. Quanto è importante la qualità all’interno di un’azienda?
La qualità è importantissima, è quello che ti differenzia dai tuoi competitors. L’imprenditore deve immettere sul mercato sempre un prodotto ottimo e poi deve, attraverso i mezzi di ricerca, di risparmio del mercato, abbattere i costi aziendali. Questa è la nostra teoria, i clienti devono avere un prodotto che deve essere di qualità e la tranquillità del servizio.
Che molla è scattata per farti mettere in proprio?
Sono stato sempre un ragazzo ambizioso. Nel lavoro non mi sono mai dato limiti orari e questo è molto importante. Dedicare al lavoro e alla costanza 16-17 ore e pensare sempre come escogitare nuove politiche commerciali per essere sempre avanti rispetto ai competitors e per portare sempre idee innovative sul mercato è la forza di un’imprenditore che non molla l’osso. Non si deve mai mollare l’osso, si deve sempre portare qualcosa in più, cercare sempre di spingere fino in fondo e mai adagiarsi e questa è una mia peculiarità. Quando mi sono messo in proprio ho iniziato come terzista. Procacciavo i clienti, investivo nell’acquisto della biancheria e la portavo al lavaggio nelle industrie.
Come nasce il nome White Queen of Laundry?
White perchè volevo un prodotto totalmente bianco a differenza dei miei competitors e per questo trattiamo l’acqua in modo impeccabile deferrizzata e senza magnesio. L’acqua è il fondamento della lavanderia e se lavi con una buona acqua ottieni un ottimo prodotto totalmente bianco. Queen è riferito a mia mamma, la persona che mi ha dato sempre la forza e la carica.
Cosa ti fa svegliare prima degli altri una mattina?
L’impegno lavorativo, gli impegni che uno non deve trascurare. In noi credono tanti alberghi, tante strutture e si deve fare in modo di non deluderli. E quindi devi impegnarti sempre di più, per far capire a tutti che nonostante la tua giovane età, tu sei una persona seria, rispettosa, e che si impegna costantemente tutti i giorni. Ci vogliono persone ambiziose, che credono nel lavoro e che non si adagiano. Questa è la nostra forza lavorativa: mai adagiarsi ma spingere sempre.
Nella vostra ricerca di qualità ed efficienza andate a selezionare le migliori biancherie del mondo e le portate ai migliori alberghi di Napoli?
La ricerca è in questo settore ma come tutti gli altri settori, è fondamentale. Noi facciamo delle ricerche all’estero, in Italia, un po’ dappertutto, quindi analizziamo come portare al cliente un prodotto di qualità e innovativo. Puntiamo forte nella ricerca e nell’innovazione e non ci fermiamo al primo fornitore per scegliere un tessuto e portarlo sul mercato.
Perché la tua lavanderia industriale funziona meglio delle altre e quali sono i segreti del vostro successo?
Facciamo un servizio 365 giorni l’anno non fermandoci neanche la domenica. Assicuriamo al cliente che l’azienda è sempre attiva. Inoltre puntiamo molto nel portare sempre in azienda innovazione e tecnologia. Rispettiamo molto l’ambiente perché rispettare l’ambiente è rispettare noi stessi.
Cosa sogni per la tua azienda?
Sogno che la White sia un’azienda di successo che possa essere da esempio per tutti i giovani. Auguro una ripresa aziendale totale di tutta l’Italia così che gli imprenditori giovani che hanno in mente di realizzare il proprio progetto sappiano che si può riuscire con un impegno costante e con quella tenacia che non deve mai mancare.
Se un giovane volesse imitarti e fare un’azienda come la tua, cosa gli consiglieresti?
Gli consiglierei di lavorare tanto, impegnarsi tanto. Non deve guardare se il 15 agosto sta al lavoro o sta sulla spiaggia. Bisogna fissarsi un obiettivo e, se si crede in quel progetto, si deve lavorare sodo per realizzarlo.
Cosa vuoi fare da grande?
Essere un imprenditore che si è riscattato in un territorio molto difficile e andare avanti continuando a crescere.
Quando entri in una stanza d’albergo e riconosci un tuo lenzuolo che sensazione ti dà?
Soddisfazione, una grande soddisfazione. Mi fa capire che molti hotel ci hanno scelto per tutto l’impegno che la White e i suoi straordinari dipendenti mettono in questo lavoro.
Chi ti senti di ringraziare?
Ringrazio tutte le persone che mi sono state intorno e che hanno creduto in me. Ringrazio mio fratello Lorenzo che si è impegnato e si impegna come me tutti i giorni in maniera assidua e continua.
Grazie Nicola
Grazie a voi, grazie.
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