Da bambino che volevi fare?
Ho sempre voluto fare il parrucchiere, anche se mi sono trovato a combattere mio padre e tre zii tutti parrucchieri ma che non volevano facessi questo mestiere.
Quali erano le motivazioni dietro la tua scelta di intraprendere questo lavoro?
Volevo dimostrare che si poteva fare questo lavoro in modo diverso, anche investendo. Io ho puntato molto sulla formazione del mio personale, mentre in passato il parrucchiere titolare faceva determinate mansioni l’impiegato era sempre considerato un garzone. Io, invece, ho sempre pensato che fosse importante la formazione dei dipendenti ed oggi i miei soci sono tutti ex dipendenti che sono partiti dalla posizione di shampista ma oggi mi affiancano nel mio business.
Perché hai scelto il marchio Jean Louis David?
Perché rispecchia molto quelli che sono i miei valori e per il rispetto nei confronti di chi si approccia a questo tipo di lavoro. Un ragazzo che si avvicina ai nostri negozi sa che sarà sempre aiutato nel progresso sia professionale che personale. Nell’evoluzione di questi ragazzi io vedo la mia stessa crescita e spesso mi danno più di quanto io dia loro.
Quali sono le difficoltà più grandi che hai superato?
Quando ho iniziato avevo un negozio e poi successivamente tre ed è stato piuttosto faticoso muoversi da uno all’altro. Ma oggi che vedo quello che sono riuscito a costruire sono fiero di tutti gli sforzi fatti.
Ti sei affidato a Jean Louis David perché lo vedi come modello imprenditoriale da seguire? cosa avete in comune?
Più che a Jean Louis David mi sono ispirato al distributore italiano Roberto Corani che ho conosciuto diciotto anni fa ed è una persona che si è costruita da sola, come tanti imprenditori. Corani ha creduto tanto in questo marchio che distribuisce da oltre 40 anni e mattone su mattone è riuscito a costruire una S.p.a. consolidata e prosperosa.
Se oggi avessi la possibilità di incontrare un piccolo Marco Tescione che muove i primi passi nel mondo del lavoro che cosa gli consiglieresti?
Innanzitutto gli direi di studiare tanto. Non solo quello che riguarda il mondo del parrucchiere ma soprattutto come essere imprenditore, il marketing, la gestione del personale, la leadership e la comunicazione che sono le cose che purtroppo nella prima parte della mia carriera ho trascurato perché non sapevo esistessero. Penso spesso che se avessi studiato queste materie agli inizi avrei raggiunto i miei risultati molto prima.
Cosa vuoi diventare da grande?
Sogno sempre in grande, ho creato un mio marchio “Imprinting” di cui abbiamo aperto già il primo point a Frattamaggiore con il mio socio Francesco Barra che ha iniziato con me da ragazzino, è cresciuto con me ed oggi è mio socio.
Cosa cosa vuoi lasciare ai tuoi figli?
Il patrimonio più grande che posso lasciar loro è la caparbietà, la testardaggine, la fame di successo. Quello che sono riuscito a realizzare l’ho fatto solo con la testa dura che non mi ha mai fatto fermare ma sempre combattere tutte le battaglie.
Se dovessi raccontare l’anima della tua azienda in una parola?
Lealtà, perché a me piace costruire sulla lealtà tutti i rapporti quelli lavorativi, quelli coi clienti, quelli con i fornitori e quelli con i miei soci.
Cosa suggeriresti a un giovane che vuole diventare come te?
Innanzitutto studiare. Poi consiglierei di godere del momento. Uno dei miei errori più grandi è stato quello di correre sempre e quindi quando arrivava il momento magico non sono riuscito a godermi il successo raggiunto perché già pensavo al traguardo successivo.
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Sibillo Paolo
Segretari
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