Come hai iniziato la tua attività e soprattutto cosa ci vuole per diventare imprenditore?
Bisogna soprattutto avere coraggio ed essere dei sognatori e cercare di fare ciò che ti piace nella vita.
Come hai iniziato e come ti sei formato?
Mi sono laureato in Economia Aziendale alla Federico II ma mi andava stretta la figura del professionista. Tutt’oggi sono consulente di finanza agevolata perché ho sempre amato sognare e mi piaceva l’idea di “intercettare” i fondi della comunità europea per realizzare i sogni miei e degli altri.
Si può dire che la tua vocazione da mecenate si concretizza aiutando gli altri con l’autoimpiego?
Si, continuo nel mio studio a svolgere l’attività da professionista supportando i giovani, comunicando le opportunità che lo Stato mette loro a disposizione. Parallelamente sono imprenditore con varie attività nel campo della somministrazione e nel turismo.
Che tipo di opportunità lo Stato fornisce ai giovani?
La base fondamentale per affrontare l’attività imprenditoriale è lo studio, bisogna avere la predisposizione mentale ad affrontare le varie problematiche del mondo del lavoro. Detto questo, ci sono opportunità attraverso la Comunità Europea di accedere più facilmente al credito se consigliati da giusti professionisti. Il segreto del successo in ogni attività è avere una buona compagine societaria che deve essere variegata: ci devono stare le persone giuste al posto giusto. C’è bisogno del socio di capitale, del socio che lavora, del socio che si occupa della parte amministrativa. Tanti giovani partono, ma non pongono l’attenzione a tutta quella che è la parte amministrativa contabile che poi è quella fondamentale per un’attività solida e duratura nel tempo
Il ristorante Opera è la summa massima delle tue competenze, sei un ottimo motivatore del tuo staff, sei un grande convogliatore di soci e idee ed hai tanta allegria e spirito d’iniziativa. Come nasce il successo di questo ristorante che oggi è entrato nel 10% dei ristoranti più apprezzati al mondo?
Tutto parte dal sogno. Noi siamo dei magneti attrattori di cose positive e di cose negative. Bisogna sempre continuare a sognare e sognare in grande per attirare su di sé la positività. Questo è fondamentale perché se smettiamo di fare questo è meglio chiudere e fare un’altra cosa. Il segreto è non mollare e avvalersi di professionisti competenti, creare gruppo e avere l’entusiasmo giusto e comunicarlo agli altri. L’entusiasmo è la linfa vitale di tutto
Di te si apprezzano non solo i successi ma anche la fame continua di successi e di creare attività che poi possano portare benessere per tutta la società. Da cosa nasce questa tua insaziabilità di successo?
Provo gusto e piacere nel realizzare delle nuove avventure. Quando intravedo delle persone capaci nel loro mestiere mi fa piacere supportarle nella realizzazione dei loro progetti.
Se potessi parlare ad un giovane Guido guida che cosa gli consiglieresti?
Di fare le scelte giuste e di affiancarsi con “chi è meglio di te e pagagli le spese”, come diceva mio padre. Troppo spesso non l’ho fatto e ho scelto delle scorciatoie che portavano in vicoli ciechi che mi costringevano a ricominciare. È necessario seguire persone sagge, non persone furbe.
Al di là del patrimonio, cosa vuoi lasciare alle tue due splendide figlie?
Una “Carta dei Valori” che parta dal principio di amare il prossimo che è un segreto che deve essere tramandato come i valori, l’educazione e l’amore per il prossimo, il considerarsi non invincibili ma fragili, perché oggi sei all’apice domani puoi trovarti giù, ma se hai seminato amore riceverai amore, perché chi da’ riceve. Siamo precari, il nostro tempo è limitato, cerchiamo di dare il buon esempio per lasciare un buon ricordo agli altri.
Oltre alle tue molteplici attività tu trovi anche il tempo per dedicarti agli altri facendo volontariato. Come fai?
Basta dire sì, è camminando che si apre il cammino e poi sacrificando la risorsa principale che abbiamo il “Tempo” sottraendolo a qualcosa. Molto spesso lo sottraggo alla mia famiglia ma è qualcosa di cui ho bisogno, è un discorso di energia, di alimentare il karma e renderlo positivo attraverso delle buone azioni.
Cosa consiglieresti a uno studente della Federico II?
Si deve avere calma e pazienza ed ascoltare il proprio io per capire cosa si vuol fare. Se si hanno delle passioni bisogna alimentarle nella speranza di trasformarle in un’attività, perché non c’è cosa più bella di guadagnare dalla propria passione.
Chiudiamo l’intervista con un augurio non solo a Napoli ma soprattutto ai giovani di questa città
Non andate via. Restiamo in questa città perché la città è fatta di persone e le idee camminano sulle gambe delle persone. Se andiamo via significa che la lasciamo da sola ed invece è una città che merita il nostro entusiasmo, la nostra determinazione e quindi crediamo e investiamo nella nostra città perché noi siamo partenopei.
Potrebbero interessarti
-
Bruno Giorgio
Regista, Filmaker
Vegas Comunicazione -
Franchini Antonio
Imprenditore settore Comunicazione
Ama Media – AM Media -