Chi è Giovanni Pasacarella?
Un broker immobiliare associato al franchising americano Remax, specializzato da circa 23 anni nell’aiutare le persone a costruire una carriera di successo nel settore immobiliare per realizzare i propri sogni di vita a 360 gradi.
Da bambino cosa volevi fare da grande?
Un po’ per seguire le orme di mio padre e mio nonno volevo diventare ingegnere, ma dopo qualche tentativo alla Facoltà di Ingegneria mi sono reso conto che non era la scelta giusta per me. Il settore immobiliare comunque mi aveva sempre affascinato.
Quali sono le difficoltà che hai avuto quando quando sei entrato nel mondo degli agenti immobiliari?
Non sapevo neanche cosa fosse il lavoro di agente immobiliare. Al tempo non c’era la stessa cultura dell’agente immobiliare che c’è oggi. Attualmente c’è molta formazione e noi stessi di Remax periodicamente organizziamo percorsi di formazione relativi alla carriera. Decisi da subito che questa doveva essere la mia carriera, è stato un colpo di fulmine. Nella mia vita ho sempre avuto come punti fermi l’etica e la trasparenza, valori che ho ritrovato nel settore immobiliare con il codice etico di Remax, un codice che tende non solo a tutelare il rapporto col cliente ma anche ad eliminare tutte le prassi commerciali che gettano discredito sulla nostra professione. Accompagnare le persone a realizzare il sogno della nuova casa con etica e trasparenza è sicuramente il pilastro fondamentale della nostra azienda ed è quello che fa la differenza.
Raccontami una immagine quello che sono gli inizi della tua carriera
Ricordo quando ho cominciato, che una signora che si occupava di portare i bambini a scuola col pulmino mi raccoglieva strada facendo quando diluviava ed io ero sul territorio per farmi conoscere, per incontrare le persone, fare contatti e aiutare le persone a realizzare il sogno di cambiare casa.
Se dovessi raccontarmi un modello a cui ti sei ispirato di chi parleresti?
Il nostro presidente Dario Castiglia è un riferimento. Ha iniziato molto giovane e quando parlava di collaborazione e di studi associati nel settore immobiliare gli ridevano dietro come è successo a me quando ha aperto la prima agenzia Remax a Quarto.
Consiglieresti ad un giovane studente della Federico II di scegliere la carriera immobiliare?
Innanzitutto partirei da un’analisi del mercato del lavoro, spesso parlo con professionisti, quali architetti e avvocati, che hanno difficoltà a trovare spazio nel mondo del lavoro perché il loro settore è saturo. Nel mercato immobiliare c’è ancora spazio perché noi spingiamo a conquistarci quel 30-40% del mercato che ancora non si rivolge agli agenti immobiliari. Grazie all’etica, alla trasparenza e alla collaborazione, che sono pilastri di Remax eccellenze, riusciamo a conquistarci una buona fetta di mercato.
Se ncontrassi un piccolo Giovanni cosa gli diresti?
Gli chiederei se ha voglia di crescere per realizzare i suoi sogni, qualunque sogno abbia, attraverso una carriera immobiliare di successo. Remax non è per tutti, ci vogliono spirito di abnegazione e di sacrificio. Quelli che ho messo all’inizio della mia carriera trent’anni fa quando andavo in giro quali che fossero le condizioni metereologiche e indipendentemente dall’andamento del mercato. Posso dire che nella mia carriera ho affrontato tutti i momenti di mercato e all’interno di ciascuno di essi ho potuto ritagliarmi la mia quota di successo. Quello che è importante sono la resilienza, la voglia di tirar fuori il positivo da qualsiasi evento e opportunità, e lo spirito di abnegazione, la passione che si mette nello svolgere la propria attività. Se si svolge un’attività e la si vede solo come un’opportunità di guadagnare, il guadagno verrà ma in maniera molto limitata; quando invece svolgiamo la nostra professione con la giusta attenzione nei confronti del cliente finale, di quelle che sono le sue reali esigenze, il suo sogno allora lì nasce un successo diverso e la soddisfazione di essere riusciti ad aiutare la famiglia del cliente. Il compenso è soltanto una conseguenza di un lavoro fatto bene.
Cosa farai da grande?
Voglio continuare a dare alle persone l’opportunità di crescere, di stare bene, di essere felici. Non mi interessa se una persona che entra a far parte di “Remax Eccellenze” porta un cliente o 10 clienti o 100 clienti, a me interessa che le persone che entrano in contatto con noi siano felici e realizzino i loro sogni siano essi clienti finali o persone che vogliono sviluppare la carriera immobiliare.
Cosa vorresti lasciare alle tue figlie?
Ad Alessia, Sara e Maria Chiara mi sforzo di trasmettere che qualsiasi cosa facciano nella vita devono pensare ad essere felici e farla con serietà, onestà e trasparenza.
Cosa ti diresti davanti allo specchio?
È una cosa che ho fatto sia nei periodi di difficoltà che buoni e mi piace farlo in continuazione perché credo che una delle chiavi del successo sia mettersi in discussione sempre. Il fatto che ci chiamiamo “Remax Eccellenze” non è perché ci riteniamo migliori degli altri ma perché vogliamo metterci in discussione ogni giorno a 360 gradi per migliorare il nostro “processo produttivo” per far vivere al cliente una “customer experience” d’eccellenza.
Lascia messaggio agli imprenditori e agli studenti
Agli studenti dico: perseverate, non abbiate pregiudizi nei confronti di nessuna opportunità quindi venite a conoscerci per valutare anche il settore immobiliare. Agli imprenditori dico: è difficile fare impresa in Italia, forse a Napoli ancora di più, ma in qualsiasi momento della mia vita professionale imprenditoriale in cui ho vissuto delle difficoltà mi sono sempre rimboccato le maniche nel tirare fuori con resilienza un’opportunità da qualsiasi difficoltà, per cui dico semplicemente di continuare e perseverare con i propri sogni.
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