Chi è Gerardo Longobardi?
Sono un Dottore Commercialista specializzato in finanza agevolata. Da qualche anno mi sono dedicato alla libera professione dopo aver avuto esperienze nella gestione di imprese strutturate, ciò mi ha permesso di conoscere l’altra faccia della medaglia, di comprendere le criticità della gestione, le problematiche relative ai dipendenti e quelle che possono nascere nel corso degli anni di natura finanziaria o fiscale. Grazie alle esperienze pregresse posso propormi alle imprese come “facilitatore” per i loro investimenti, per i loro piani di ristrutturazione, ma anche per accompagnarle in processi di ristrutturazione aziendale e di crescita a medio-lungo termine.
Possiamo dire che tu osservi e valuti l’azienda dall’esterno per migliorarla dall’interno?
Assolutamente sì, infatti, io insieme al mio team utilizziamo un modus operandi standard attuando uno screening preventivo per ogni impresa. Teniamo conto dei dati di bilancio, dei risultati raggiunti, del numero dei dipendenti e di tutte le caratteristiche strutturali dell’azienda e del suo management. In tal modo cerchiamo di comprendere le peculiarità, i punti di forza, ed al contempo le criticità e quali siano i margini di miglioramento. Al termine dell’analisi siamo in grado di proporre quella che è l’agevolazione più consona all’attività dell’impresa, e di trovare una soluzione condivisa ed adeguata per i piani di sviluppo futuri. Avere un occhio esperto che osservi l’azienda dall’esterno è senza dubbio un elemento fondamentale, perché talvolta la routine quotidiana e le emergenze possono mascherare i segnali di allerta e le criticità.
Che tipo di informazione bisogna dare un consulente aziendale?
Per avere un quadro dettagliato dell’impresa dobbiamo sapere quali sono le aspettative di crescita; qual è il piano di investimento che l’azienda vuole sostenere, quindi se riguarda beni materiale o immateriali, un’attrezzatura tecnologica o un software gestionale. Successivamente assieme all’imprenditore cerchiamo la soluzione più consona alle proprie aspettative. Cerchiamo di privilegiare le richieste dei clienti cercando una soluzione che possa consentire all’azienda di avere un beneficio fiscale, finanziario e/o una quota di capitali a fondo perduto. La soluzione può essere sintetizzata in un misura di finanza agevolata o in un finanziamento a lungo termine, oppure privilegiare bandi dove c’è maggiore quota di fondo perduto rispetto alla quota erogata tramite finanziamento. Quello che mi preme è raggiungere il risultato, puntando ad una combinazione di più fattori e accompagnando l’imprenditore nella scelta più consona alle proprie aspettative, senza mai perdere di vista l’economicità e la sostenibilità dell’azienda. Ci poniamo come dei veri e propri “collaboratori interni” al fine di trovare una soluzione che possa portare un beneficio in termini economici e finanziari che siano duraturi nel tempo.
Tu sei un “uomo dei sogni” che realizza i sogni dei giovani, di una giovane imprenditrice o di un giovane imprenditore che vuole avere un’attività in proprio. è una responsabilità oppure un qualcosa che ti arricchisce?
I sogni vanno coltivati e per me aiutare giovani ed imprenditori a realizzarli è un obiettivo che mi sono fissato sia professionalmente, sia anche a livello etico. Chi si appresta ad aprire una nuova attività imprenditoriale o chi vuole attuare un nuovo piano di investimento, sono accomunati dalla necessità di soggetti qualificati che possono accompagnarli per mano nel corso delle prime fasi di vita dell’impresa oppure nelle fasi di sviluppo dei propri business. Per me è una mission quella di essere una sorta di “facilitatore” dei giovani sognatori che ambiscono ad aprire una nuova attività imprenditoriale oppure dell’imprenditore che vuole far crescere la propria impresa. Per tale motivazione non privilegiamo la quantità, ovvero presentare tante pratiche anche se non sussistono le condizioni per un’ipotetica approvazione, ma ci limitiamo a selezionare solo i clienti con determinati requisiti. Oggi la figura del consulente deve rappresentare un punto di riferimento capace di portare l’imprenditore a raggiungere i propri obiettivi. Il consulente e l’imprenditore devono diventare un unico team. Una squadra dove tutti gli attori, grazie ai loro rispettivi ruoli, sono in grado di essere determinanti per la crscita dell’impresa.
Si parla spesso di crisi ma sembra più un pretesto per fuggire alle proprie responsabilità. È plausibile invece che si tratti della crisi di un settore economico rispetto ad altre e che quindi l’imprenditore debba trovare nuovi sbocchi alla sua attività in quel determinato lasso di tempo?
Sono pienamente d’accordo, noi che viviamo nelle regioni del Meridione siamo abituati ad assumere un atteggiamento remissivo o pessimistico. Si predilige ad evidenziare come un business sia sempre in una fase calante, non ci sia uno adeguati flussi economici e finanziari, e ci siano problematiche negli incassi dei crediti. Oggettivamente se analizziamo l’economia dell’ultimo decennio non è così perché ogni business ha dei cicli di vita che non possono rimanere nel tempo sempre all’apice, ma sono soggetti a mutamenti. Oggi il buon imprenditore è chi si sa adattare, sa carpire il momento in cui ci sono opportunità interessanti per incrementare la propria attività, ma sa anche essere in grado di difendersi con strategie di contenimento quando ci sono i presagi di una crisi dietro l’angolo. Bisogna saper ponderare le opportunità che si presentano, non essere troppo avventurieri, ma essere bilanciati nella visione a lungo termine.
Che consiglio daresti a giovani studenti startupper?
Di non abbattersi mai, perché oggi è facile creare e sognare che la propria idea o strategia sia quella giusta. Talvolta però l’entusiasmo dura solo per poco tempo. Gli avvenimenti storici, le testi- monianze ed i successi dei grandi imprenditori italiani, ci insegnano che le difficoltà ed il falli-mento rappresentano una chiave per poter raggiungere il successo. I giovani sono il futuro della nostra società e del paese, il mio auspicio è che possano guardare sempre avanti, prefissando la lunghezza dei loro obiettivi. Oggi ciò che può fare la differenza è la formazione. Chi si forma non si ferma e grazie all’aggiornamento continuo partecipando a corsi, master e viaggi all’estero, si accresce il proprio bagaglio culturale, e si può rispondere con professionalità alle esigenze e ai mutamenti continui del mercato.
Un consiglio alle imprese che hanno iniziato questo 2023?
Il 2023 può essere veramente un anno importante e di consolidamento per tutte le imprese. Abbiamo assistito già dallo scorso anno ad una ripresa dell’economia dal periodo pandemico, soprattutto con livelli di crescita importanti in particolari settori. Tutte le opportunità in essere e che saranno attive da qui a qualche mese, potranno rappresentare strumenti importanti per le imprese, al fine di facilitare i loro progetti di crescita e assicurare una maggiore tranquillità all’imprenditore per pianificare il futuro. Naturalmente, dopo ciò che abbiamo assistito negli ultimi anni, non bisogna abbassare la guardia tenendo sotto controllo tutti gli aspetti della gestione e non forzando su scelte troppo azzardate. Guardare alla propria attività con fiducia e puntare al futuro con l’occhio vigile verso i nuovi paradigmi della digitalizzazione, consolidamento e sostenibilità.
Potrebbero interessarti
-
Santoro Massimo
Segretari
PMI International -
-
Zincone Massimiliano e Giovanni
Imprenditori settore Macchine e Arredi d’ufficio
Zincone Office