Benvenuto, Angelo.
Grazie, bentrovati.
Chi è Angelo?
Il cuore e l’anima dell’azienda, un’azienda nata circa cinquant’anni fa da una cooperativa di tanti allevatori che producono latte di bufula con il fine di valorizzare al massimo il prodotto che ne deriva: la famosissima mozzarella di bufala.
ABC è l’acronimo di “Allevatori Bufalini Campani”. Qual’è la sua storia?
In principio si riferiva agli “Allevatori Bufalini Casertani”, poi, con il passare del tempo, ha avuto la sua evoluzione.
È dura fare l’allevatore? Quanti sacrifici occorrono affinchè arrivino prodotti di qualità sulle tavole di tutti gli italiani?
Con la nascita del consorzio abbiamo avviato la produzione della mozzarella di bufala campana dop. Raggiungere questo traguardo è stato impegnativo e difficile, ho dovuto gestire due attività in maniera parallela: quella di allevatore di bufale e quella di trasformatore. Il caseificio è sicuramente il lavoro più impegnativo in quanto richiede una presenza costante, quotidiana e totale, necessaria a seguire tutte le attività che si svolgono durante la giornata. Si inizia la mattina presto con l’incartamento del prodotto, successivamente si passa alla spedizione e a tutto quello che concerne la fatturazione, organizzando il personale ed i corrieri. Il lavoro in azienda agricola, invece, lascia maggiore libertà: una volta svolte le operazioni di mungitura, di alimentazione del bestiame e altri piccoli lavoretti, durante la giornata ci si ritaglia un pò di tempo libero.
Tu hai un rapporto diretto con il bestiame che è il sostegno dell’azienda. Quanto amore nutri nei loro confronti?
Tantissimo. La bufala è un animale straordinario, molto dolce e intelligente e ci ha regalato un prodotto che non ha eguali al mondo, la mozzarella, la cui lavorazione richiede un’esperienza artigianale unica ed inimitabile. Il gusto, il sapore ed i benifici che comporta mangiare questo prodotto sono un valore aggiunto che rendono questo animale formidabile.
Ci regali un’immagine della tua infanzia?
Mio padre, mio nonno ed il mio bisnonno svolgevano questo mestiere. Con orgoglio porto avanti una tradizione di famiglia abbastanza lunga, quindi la mia infanzia ha radici ben salde nel mondo agricolo. Sin da piccolo amavo trascorrere le mie giornate in campagna, seguivo mio padre per imparare i segreti del mestiere, ero molto curioso e appassionato.
Cosa ti ha insegnato tuo padre?
Mio padre mi ha insegnato il valore del rapporto umano e tutti i segreti che ci aiutano a lavorare al meglio in questo settore.
La vostra è un’azienda di famiglia. Nel lavoro avete seguito un filone comune oppure lo avete ammodernato? Com’è cambiato il mercato nel tempo?
Ognuno ha lasciato la sua impronta personale adeguandosi ai cambiamenti nel tempo. Ricordo che negli anni Ottanta il mercato era fiorente. Quando accompagnavo mio padre alle fiere non avevamo il tempo di tagliare la mozzraella che tutti volevano approcciarsi a noi e a questo prodotto. Ad oggi non è più così, la fiera è sicuramente un modo per farsi conoscere ed apprezzare ma non c’è più il forte interesse di prima in quanto la mozzarella è diventata nel tempo un prodotto conosciuto in tutto il mondo. Vedremo come si porrà il mercato nei prossimi anni per proporci con altre novità nel migliore di modi.
Cosa volevi fare da grande?
Ho sempre voluto fare il lavoro che faceva mio padre: agricoltore e allevatore. Nel tempo ci siamo adeguati a fare anche i trasformatori, ma posso dire di aver realizzato il mio sogno.
Se volessi dare un consiglio ad un giovane startupper di questo settore, cosa gli diresti?
Gli consiglierei di ragionare sempre su un prodotto di altissima qualità facendosi pagare il giusto prezzo. Bisogna partire da un mercato piccolo, inserendosi con fermezza e passione per poi allargarsi piano piano.
Come vedi il mercato interno dell’agroalimentare Made in Italy e all’estero? E che differenze ci sono?
Iniziando come una start up il primo mercato a cui ti approcci è quello locale e nazionale che forniscono subito risposte interessanti. Rivolgendosi al mercato estero si ampliano ulteriormente i propri margini di profitto, essendo spesso più recettivo di quello naizonale. I prodotti italiani sono una certezza nel mercato ed il consumatore attento capisce ed apprezza la differenza fra un prodotto di qualità Made in Italy e non.
L’immagine dei Caseifici è cambiata tanto nel tempo. Quanto sono imporanti il packaging ed il luogo in cui aprire il proprio punto vendita?
Aprire, come nel mio caso a Piazza Mercato, nel pieno centro della città è stato indubbiamente un punto a favore. Cercare una location in una zona centrale con tanto movimento e di conseguenza tanta richiesta è una buona base da cui partire, così come fare indagini e proiezioni di mercato, studiare l’eventuale concorrenza del luogo e proporre il proprio prodotto ad un giusto rapporto qualità-prezzo. Quando si è sicuri del prodotto che si offre e della sua eccellente qualità, però, il risultato si riscontra sempre, anche a prescindere dal luogo.
Quanto consumo c’è di mozzarella? E quali novità hai in serbo da proporre?
Dal punto di vista locale, il consumo maggiore lo abbiamo sempre in Campania. Ci sono ottime novità per il futuro, le idee sono tante ed i mezzi per realizzarle non ci mancano.
Cosa vuoi fare da grande?
Da grande voglio fare i formaggi. Faremo un formaggio fatto con il latte di bufala al 100%. Sarà destinato al mercato locale, nazionale ed estero. Abbiamo messo a punto una tecnica tutta nostra grazie alla quale questo formaggio sarà duttile: potrà essere mangiato assoluto, con il pane, accompagnato con marmellate, ma soprattutto sarà un formaggio grattuggiato sulla pasta, sulla pizza, che lascia dei sapori particolarissimi.
Nella tua azienda non si finisce mai di fare ricerca e sviluppo. Come ti è venuto in mente di creare una nuova linea di prodotto?
L’idea è nata dal problema dello stoccaggio del latte nel periodo invernale. Tra la vendita estiva e quella invernale della mozzarella c’è un gep ampissimo e abbiamo tanto latte che dobbiamo andare a stoccare. Così facendo abbiamo risposto all’esigenza di non tenere il latte fermo, rinnovando anche la nostra linea di prodotti. Uscirà sul mercato a Settembre, lo potremmo assaggiare inizialmente nei nostri punti vendita in Vitulazio e a Caserta, poi lo proporremo sul resto del mercato.
Sei leader del settore, sei un’azienda casearia storica, a chi devi dire grazie?
Devo dire grazie a tutti quelli che c’erano prima di me e che hanno creduto fortemente in questa azienda.
Grazie, Angelo Piccirillo.
Grazie a voi, arrivederci a tutti.
Potrebbero interessarti
-
Lucci Enrico
Avvocato tributarista
Studio Associato Lucci -
Bruno Giorgio
Regista, Filmaker
Vegas Comunicazione -
Lauro Salvatore
Armatore Alilauro e Imprenditore Turistico
Già Senatore della Repubblica