0

Esposito Luca

Quale sogno avevi da bambino?
Da piccolo ero affascinato dal mondo scientifico. Volevo fare lo scienziato, quello con gli alambicchi, che crea composti e ogni tanto fa esplodere il laboratorio! Crescendo, ho studiato al liceo classico, ma poi sono tornato al mio primo amore e ho scelto Ingegneria, in particolare l’indirizzo ambientale e del territorio.

E oggi sei alla guida di un’azienda che dà forma concreta ai sogni abitativi delle persone. Come si è compiuto questo passaggio?
È successo in modo naturale. Collaborando con lo studio DF Solutions, ho visto il potenziale di una visione nuova dell’edilizia. Ho scelto di non restare un tecnico esterno, ma di diventare parte attiva di questo progetto: Edilizia Sartoriale.

Il nome “Edilizia Sartoriale” cosa vuole comunicare?
Vuole trasmettere l’idea di una casa su misura. Ogni progetto è cucito addosso al cliente, non solo per rispondere a esigenze funzionali, ma anche per riflettere gusto e identità.

Quali sono le domande più frequenti che i clienti vi pongono?
Le più classiche: “Quanto costa?”, “Quanto dura?”, “È necessario davvero fare questo intervento?”. Ma poi capiscono che ogni proposta nasce da un’esigenza reale. Offriamo sopralluoghi, simulazioni 2D, 3D, visori VR… non improvvisiamo nulla.

In un settore spesso popolato da operatori improvvisati, la reputazione è tutto. Voi vantate recensioni altissime. Qual è il vostro segreto?
La disponibilità. Il cliente non è solo un committente: entra nella nostra famiglia. Anche dopo la consegna, se c’è un problema, torniamo senza esitare. Perché ci sta a cuore la relazione, non solo la prestazione.

Quali valori ti ha trasmesso lo sport, e come li hai trasferiti nel tuo percorso professionale?
Disciplina e rispetto. Ho allenato pallavolo, ho fatto il volontario in ambito sportivo… e lì impari che solo con costanza e collaborazione raggiungi gli obiettivi. Lo sport ti forma, anche come persona.

Hai avuto un mentore?
Mio padre. Mi ha insegnato che non bisogna mai mollare. E poi alcuni allenatori che mi hanno trasmesso valori tecnici e umani.

Cosa significa essere imprenditore?
Significa scommettere su se stessi ogni giorno. Significa essere pronti a mettersi in discussione, ad assumersi dei rischi per portare avanti un sogno.

Sei anche un dirigente sportivo, un padre, un compagno. Come riesci a gestire tutti questi ruoli?
È dura. In alcuni momenti bisogna dare priorità all’impresa. Per fortuna la mia compagna è una colonna fondamentale in famiglia. Ma ogni ruolo fa parte di me.

Se potessi tornare indietro e dare un consiglio a te stesso?
Non interrompere la collaborazione con la Federico II. Lavorare come tecnico esterno lì era un’opportunità incredibile. Mi direi: “Insisti, approfondisci”.

Che sensazioni ti ha lasciato l’università?
All’inizio entusiasmo, poi un po’ di ansia. Dovremmo aiutare di più gli studenti a gestire lo stress e a valorizzare le capacità pratiche, non solo teoriche.

Nella vita, hai più vinto o più imparato?
Più imparato. Le vittorie contano, ma si costruiscono su molte sconfitte. Finché ti rialzi, non hai perso.

Da grande, cosa vuoi fare?
Voglio vedere Edilizia Sartoriale affermarsi a livello nazionale. Non solo in Campania, ma in tutta Italia. Con una rete organizzata e funzionale.

Un consiglio ai giovani imprenditori del settore edilizio?
Non correre. Costruire con gradualità, formarsi, imparare la gestione finanziaria. Non si diventa imprenditori in sei mesi. Serve tempo, pazienza e visione.

Grazie Luca.
Grazie a voi. A presto!

Francesco Russo

Lascia un commento

Scroll to top