Benvenuto in Italia Best Company Cosimo.
Grazie, è un onore.
Cosa ti ricordi della tua infanzia e di quel periodo dove l’Italia esplodeva di voglia di fare?
Sono nato in Australia, quindi sono uno di importazione.
L’infanzia è stata difficile per problemi che c’erano allora, per chi è nato all’estero. Sono ritornato in Italia con la mamma ma il papà è rimasto in Australia per motivi lavorativi. Ho vissuto per un po’ di anni con mia madre con l’ausilio dei nonni, che hanno fatto tantissimo per me, per la crescita e per una buona educazione. Quando la famiglia si è riunita tutti abbiamo collaborato al buon esito della nostra piccola impresa.
Quali valori ti hanno lasciato quegli anni insieme ai nonni?
Erano gente che si dedicava al lavoro, e mi hanno trasmesso proprio la dedizione al lavoro. Quello con i nonni è stato un bellissimo periodo, un periodo molto educativo, sia sotto il profilo personale, familiare che formativo con gli insegnamenti sul lavoro.
Quali erano i profumi, i colori della Benevento di quegli anni?
C’erano dei profumi ben diversi da adesso. Soprattutto all’epoca c’erano le quattro stagioni. La primavera era primavera, cioè si sentivano gli odori dei peschi, dei frutti, dei fiori. Si sentivano i profumi e anche le piccole cose belle diventavano feste. La domenica era festa perché non si lavorava, si sentiva l’unione della famiglia. Un qualcosa che è oggi sta scemando, i profumi sono decisamente cambiati, è cambiato un po’ tutto, anche il modo di gustare il cibo.
Arriviamo a quando Mamma ha iniziato l’attività di panificazione.
Prima il pane si faceva in casa, quasi tutte le famiglie facevano il pane fatto in casa. Le famiglie, soprattutto nei periodi delle feste di Natale e Pasqua, condividevano il forno infornando e sfornando ed era un trionfo di profumi e sapori. Poi la mamma ha voluto iniziare a fare il pane. con la famosa ricetta della nonna, e per un bel periodo di tempo si è dedicata alla panificazione. Ricordo che all’epoca con il nonno si faceva la mietitura a mano, si facevano queste grosse pile di grano, poi veniva la trebbia ed era un momento veramente gioioso. Quel grano profumato veniva macinato e dava una farina eccezionale sia per fare il pane che per fare la pasta fatta in casa.
Quanto è complicato rispettare le tradizioni e portare avanti questi valori in un mercato così veloce?
Il mercato è agguerrito e lo sappiamo, è un momento particolare ed è pesante ma bisogna darsi coraggio e dirsi: io ce la devo fare perché voglio portare avanti questa tipologia di prodotto, questo è il mio prodotto, questo è il mio prezzo. II nostro lavoro è nato artigianalmente e cerchiamo di portare avanti il discorso artigianale.Chi vuole ci segua.
Alla lunga la qualità vince sempre, sia sul prezzo che sulla quantità.
La qualità vince sempre, sì. Io credo che oggi conviene più fare un chilo di prodotto e venderlo bene e cercare di far capire alla gente che deve mangiare il prodotto buono, un prodotto sano, è importante. Noi puntiamo su una produzione di qualità. Andiamo avanti con grossi sacrifici perché niente ti viene regalato. Siamo soddisfatti di quello che portiamo avanti, le tradizioni dei nostri antenati, le tradizioni dei nostri genitori. Il nostro obiettivo, è quello di lasciare un segno.
Tu proponi un solco all’interno del quale le nuove generazioni possano muoversi per continuare. è un messaggio molto bello. In che modo fate il controllo qualità e in che modo lo esportate in tutta la Campania?
Innanzitutto bisogna essere onestissimi su quello che si va a fare, si deve seguire tutta la filiera ed essere corretti col cliente finale, cercare di accontentarlo e capire le esigenze del momento. Il controllo qualità lo facciamo su tutta la filieri, sulle materie prime e sulla cottura. Infine siamo molto attenti all’igiene, che è la cosa più importante che c’è.
Dalla tua esperienza di pasticciere con la passione per la culinaria è venuto fuori un prodotto nuovo..
Si, quest’anno abbiamo tirato fuori un’eccellenza, così la possiamo chiamare, perché ha dato delle grosse soddisfazioni. Abbiamo preparato un panettone gastronomico. Lo abbiamo fatto partendo da un classico piatto beneventano, che in alcuni paesi viene chiamato la “Padellaccia”, ma comunemente in dialetto è chiamato “Carne ‘e puorc’, Patane e Paparule” con dei gherigli di noce. è stata una scommessa che ci ha dato grandi soddisfazioni.
La tua continua ricerca è anche uno sfogo per la tua creatività?
Innanzitutto è una soddisfazione personale. Sono orgoglioso di quello che ho fatto, anche se ho avuto momenti molto bui nella mia vita, sono grato alla famiglia che mi ha sostenuto e mi ha dato la possibilità di poter credere in quello che faccio, in quello che ho intenzione di fare. Porto avanti l’attività di famiglia in collaborazione con mia moglie e mia sorella. Sono un umile servitore del popolo e sono belle soddisfazioni, quando viene una persona e ti dice di aver trovato buono il tuo prodotto. Il prossimo passo è fare una colomba gastronomica ma non sveliamo ancora gli ingredienti. Abbiamo a mente diversi prodotti da sviluppare e portare avanti. Non sono un tipo che vuole strafare, perché l’importante è fare bene quel che si fa.
Un suggerimento ai giovani che intraprendono l’attività imprenditoriale.
La perseveranza è fondamentale, quindi credere innanzitutto in quello che si vuole fare e dove si vuole arrivare. Quando c’è un problema, non scappare, non raggirare l’ostacolo, ma andare dritto e affrontarlo. Se riesci a fare questo hai già vinto, sei già sulla buona strada.
Quale potrebbe essere oggi la strategia per far avvicinare i clienti?
La strategia migliore è sempre la qualità. Essere perseverenti e aspettare, perché prima o poi il cliente ti darà soddisfazione.
Oggi si sta ritornando ai valori di tradizione, qualità e gusto. Un nostro detto antico dice: il vino si può fare anche con l’uva. Ed è così.
Sei nonno, cosa lascerai in termini di valori ai tuoi nipoti?
L’educazione, l’essere corretti, il dare l’esempio ed essere attaccati alla famiglia. I valori morali prima di tutto. Sono la base della vita, valgono più dei soldi.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Mantenere le postazioni che teniamo con i valori e le idee che stiamo portando avanti. Dare un prodotto sempre migliore, cercando di migliorarci sia sotto il profilo della produzione che sotto il profilo commerciale. Dare la massima disponibilità e soddisfazione al nostro cliente finale fornendo un prodotto di qualità.
Grazie Cosimo
Grazie a voi gentilissimi.
Francesco Russo

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